Commentando… Cose di “casa nostra”.Fino a quando aspettare?

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Cose di “casa nostra”. Fino a quando aspettare?

Domenica scorsa ho potuto accogliere l’invito condiviso spontaneamente da diverse persone della parrocchia di Ca’ Lino a partecipare alla ‘festa’ che in parrocchia stavano organizzando per esprimere la loro gioia per la presenza di don Roberto, loro nuovo parroco. Dato che non ho potuto essere presente al suo ingresso ufficiale a Ca’ Lino, qualche domenica fa, sono stato ben contento di informare don Roberto dell’invito ricevuto, e con suo e mio grande piacere abbiamo convenuto sull’opportunità anche della mia presenza. Via Facebook avevo seguito il gran darsi fare da parte di molti in queste settimane nella comunità di Ca’ Lino per riordinare gli ambienti della chiesa e della parrocchia. Ho dunque partecipato alla messa alle ore 10.00: chiesa strapiena di bambini, adolescenti, giovani, adulti, genitori e nonni…. Una bella comunità rappresentata in tutte le sue componenti. La celebrazione partecipata, composta e gioiosa. Dopo la messa, tanti saluti a tante persone; si vedeva la gioia di una comunità contenta di ritrovarsi in chiesa e negli ambienti parrocchiali a pregare e a condividere la festa. Nel reparto ‘cucina’ un bel gruppo di uomini, donne, ragazze e ragazzi intenti a preparare, a cucinare e pronti per servire. Alle 12.30 sala del pranzo pure piena di oltre 220 persone…: ottimo menù ben servito con sollecitudine e tanto clima di festa. Verso le 14.30 io sono partito, avendo altri impegni…

Percorrendo la strada di ritorno facevo qualche riflessione anche logistica. Saranno ormai una decina di anni (sei di sicuro, da quando sono a Chioggia anch’io) che sento parlare del nuovo ponte sul Brenta. Certo, anche per Ca’ Lino (e non solo) sarebbe una bella opportunità di essere collegato a Sottomarina/Chioggia, evitando la strettoia del ponte sulla Romea. Ho seguito in questi anni le obiezioni e resistenze, con relative manifestazioni davanti al Municipio. Ormai sarà finalmente ora di passare alla realizzazione! Da dove viene l’immobilismo? E’ la normale procedura che richiede tempi tanto lunghi? Non ci sono i soldi? Ci sono obiettori irriducibili, tipo ‘No TAV’? La gente deve sempre tacere e sopportare rassegnandosi a subire lungaggini, opposizioni o politiche o di altro genere, che però mettono in secondo piano, se non il bene di tutti, almeno l’utile di molte persone, e talvolta anche la stessa salute di qualcuno? Mi auguro di vedere finalmente il via ai lavori… sperando anche di vederne la conclusione.                                                           

+ Adriano Tessarollo