Comunicato del Vescovo riguardo al Monastero di Porto Viro
Da quanto letto sulla stampa di questi giorni a proposito del Monastero delle Clarisse di Porto Viro, prendo atto che stanno circolando notizie che si prestano a interpretazioni equivoche. Ritengo quindi necessaria una chiarificazione, dato che il Monastero ha sede in questa Diocesi, affinché i fedeli non abbiano a patirne “scandalo” e per dare tranquillità alle Sorelle del Monastero. Almeno per ora non esiste alcuna prospettiva che l’Autorità da cui il Monastero dipende, e cioè la “Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica”, giunga alla sua chiusura definitiva. Di fatto, in esso vive una Comunità di monache ben disponibili a camminare nella Chiesa.
È pur vero che da diversi anni sono emerse e si protraggono situazioni che hanno richiesto l’intervento della suddetta Autorità ecclesiastica, poiché ogni Istituzione è regolarmente soggetta a ordinarie verifiche da parte dell’Autorità Pontificia per garantire il suo retto cammino, la qualità della vita spirituale e la libertà stessa dei membri. Anche chi è eletto e preposto alla Comunità è confermato dall’Autorità ecclesiastica competente.
Il Monastero ha avuto da tempo le opportune verifiche che hanno fatto ritenere necessario alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica di chiedere alla Abbadessa, in carica da diversi mandati, di passare la mano della guida della Comunità ad una Sorella, inviata da un altro Monastero assieme ad una giovane monaca incaricata della formazione.
La non accettazione di fatto di questo provvedimento della Congregazione da parte dell’Abbadessa ha creato una situazione di disagio all’interno della Comunità, cosa che ha indotto la Congregazione a chiederle di lasciare il Monastero per un’altra residenza. Anche questo secondo provvedimento non è stato accolto, anzi vi è stato opposto ricorso. Il provvedimento della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica è stato quindi riconfermato dallo stesso Papa Francesco.
L’Abbadessa ha fatto le sue scelte e preso le sue decisioni. Assieme a lei anche alcune altre monache, ancora presenti in Monastero, sembrano non accogliere le disposizioni della Congregazione e non escludono la decisone di lasciare il Monastero. Dispiace che anziché obbedire alla Chiesa si preferisca seguire le indicazioni di qualche persona esterna alla Comunità, la quale (uso le parole di san Paolo) “seguendo le proprie pretese visioni di angeli induce queste Sorelle alla disobbedienza”.
A noi tutti non resta che pregare per un ripensamento di queste monache, incoraggiando le altre, e sono la maggioranza, a perseverare nell’obbedienza e nella vita monastica, perché possa rifiorire la serenità della vita consacrata e la rinascita del Monastero stesso. Sarà un vero bene per loro, per la nostra Diocesi e per tutta la Chiesa.
Vescovo Adriano Tessarollo
Nuova Scintilla n.5 – 4 febbraio 2018