COMMENTANDO…
Il mercato delle idee
La macchina della propaganda invade tutto, presiede a tutto. Il potere, le lobby di potere economico e culturale lo sanno bene e la sfruttano per bene, fino a comprare il consenso del popolo, fino a piegare i suoi rappresentati chiamati a legiferare, e fino a influenzare fortemente coloro cui è affidato di applicare le leggi, talvolta, forse troppo spesso, inventandone di nuove con le loro sentenze. Lo stiamo vedendo in questi giorni. La propaganda studia bene quali corde toccare. Ad esempio la corda del libertarismo radical-pannelliano, facendolo passare per libertà, o quella del progresso culturale e scientifico di tanta sinistra e non solo, tacciando di oscurantismo chi, con ragioni pur fondate, non lo condivide. Altro elemento usato dall’astuzia mediatica è riprendere notizie vecchie, e spesso non adeguatamente fondate, al momento opportuno, quando ‘la pentola bolle’ e più facilmente si possono imbottire le teste e eccitare gli animi (mi piacerebbe usare il termine dialettale molto espressivo: incoconare come i ochi) della gente. Leggevo quanto segnalato dalla CGIL in occasione della vicenda dei medici obiettori di Roma. Riprendo alla lettera dal ‘Corriere del Veneto’: “La Cgil: «23 ospedali prima di abortire» . L’Usl: «Mai rifiutata» Il giallo: riemerge un caso del 2015”.
Gli indirizzi culturali della CGIL e della Moretti che si è fatta subito altoparlante di questa ‘notizia fresca’ del 2015, peraltro da verificare, e paladina di una battaglia per la quale si sveglia solo adesso, sono peraltro noti. Non sarà anche il caso di interrogarsi come mai tanti medici siano obiettori: per pigrizia o per oscurantismo? Proviamo a cambiare l’espressione “interruzione volontaria di gravidanza” con “interruzione volontaria della vita di un bambino” che sta crescendo e che per crescere ha solo bisogno di essere assistito e nutrito. Che effetto fa questa espressione? La cosa sarà legale, ma ciò non significa che non ponga alcun problema etico per chi deve collaborare a quell’intervento! Basta dire: “lo vuole lei o lo dice la legge”? Nutro qualche dubbio. Leggevo pure in un giornale a proposito dell’uccisione di un cane: “A Ferrara… un cane è stato giustiziato (con un colpo di fucile), … LEAL (Lega Antivivisezionista Lombarda) stigmatizza questo ennesimo abuso nei confronti degli animali, che ultimi degli ultimi sono sempre più spesso fatti oggetto di ogni genere di abuso, e dichiara di costituirsi parte civile e di voler seguire da vicino l’evolversi della vicenda affinché i colpevoli di questo grave reato ne rispondano nelle sedi opportune”. Un feto non sarà da considerare anch’esso almeno ‘ultimo degli ultimi’ per il quale qualcuno possa farsi qualche problema di fronte alla decisone di eliminarlo? Risposta: “E’ la legge che lo permette!”. Ho detto tante volte e lo ripeto che legale non coincide con etico e giusto, neanche se lo stabilisce un referendum, un parlamento, un tribunale o un giudice: la storia insegna!
Ho l’impressione che lo stesso linguaggio si stia ora usando, sensibilizzando le scuole, per far passare come grande conquista ciò che la clinica svizzera sta offrendo, perché diventi modello della legge in discussione sul fine vita. C’è chi conosce molto bene il peso che ha la persuasione più o meno occulta fatta passare per informazione… o altro. Chissà perché oggi chi vuole dominare in ogni ambito, commerciale, economico, politico e culturale deve investire nei mezzi di comunicazione e di persuasione, che mirano più a convincere che a dare a pensare ‘criticamente’. La grande macchina della propaganda mi fa pensare alla seconda bestia di cui parla l’Apocalisse che si presenta come un agnello ma parla come un drago e che “costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia”. La prima bestia è il potere e la seconda bestia è la propaganda che induce tutti a obbedire al potere, chiunque se ne impossessi, sia esso culturale, economico o politico. Una cosa è l’autorità, altra cosa è il dominio.
+ Adriano Tessarollo
Nuova Scintilla n.10 -12 marzo 2017