Santa Pasqua 2015 – Auguri del Vescovo
Incontrare il Signore della Vitae della Misericordia
Prendo spunto dalle parole dell’apostolo Pietro (At 10,34-44) per rivolgermi a quanti, donne e uomini, giovani e adulti, bambini e anziani vivono nel territorio della diocesi di Chioggia. “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti”. Dopo la Risurrezione di Gesù e il Dono dello Spirito, san Pietro è spinto dallo stesso Spirito Santo verso nuovi orizzonti. Cresciuto nella tradizione giudaica, anche Pietro riteneva che all’unico Dio fossero accette solo le persone che praticavano i riti, le tradizioni e le prescrizioni della religione ebraica, pensando che anche Gesù e le sue promesse fossero riservate esclusivamente a chi apparteneva a questo popolo per nascita o perché entrato a farvi parte con l’accettazione delle tradizioni giudeo-cristiane.
Lo Spirito del Risorto invece precede Pietro e la giovane comunità di Gerusalemme su nuove strade, che Gesù aveva aperto, ma che i discepoli non erano stati in grado di capire e i capi dei Giudei avevano rifiutato. Ecco ora la grande illuminazione ricevuta da Pietro: “Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Gesù Cristo è il Signore di tutti”. Dunque la misericordia di Dio, il suo perdono e la sua salvezza sono rivolte a tutti senza essere esclusiva di nessuno.
La storia di Gesù è stata dono e messaggio per tutti, non imposti ma proposti, da accogliere con la libertà di aprirsi a Dio che si è manifestato in Cristo Gesù (temere Dio) e la responsabilità non opzionale di vivere relazioni buone e oneste verso gli altri uomini (praticare la giustizia). Qualche tempo dopo la Risurrezione di Gesù, così Pietro annuncia il Vangelo: “Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea…; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse… a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome”.
Anche oggi la Chiesa ha la missione di annunciare questo vangelo di Gesù che con la forza dello Spirito di Dio è passato tra gli uomini e ha coraggiosamente affrontato anche la morte in fedeltà alla sua missione; è ritornato vivente tra i suoi ‘mangiando e bevendo con loro’. Ad essi ha affidato la missione di annunciare a tutti che Egli è ‘giudice dei vivi e dei morti’; e che mediante la fede in lui ognuno che accoglie la sua Parola riceve lo Spirito e con esso il perdono dei peccati e la pace.
A tutti auguro la vera Pasqua: incontrare il Signore della Vita e della Misericordia.
Per questo invoco su tutti la sua benedizione.
+ Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia