Commentando… La matematica non è un’opinione
Quando in uno Stato quello che esce è superiore a quello che entra, i conti non quadreranno mai. Anzi aumenta sempre più il debito pubblico, si deve ricorrere a prestiti, con ulteriore aumento del debito pubblico! E’ quello che sta succedendo da anni in Italia!
Il Governo ha proposto e il Parlamento ha deciso di tagliare intanto dalla Sanità circa 2,3 miliardi di Euro per il prossimo anno. Risparmiare sulle spese inutili va bene, meglio ancora vigilare sulla verità della spesa e l’equità e l’onestà dei prezzi delle forniture, senza però correre il rischio di ridurre esami diagnostici che possono prevenire il male, dato che prevenire è meno doloroso e costoso che curare! Rimane poi vero che chi ne ha la possibilità non rinuncerà certo a ricorrere agli esami che verranno consigliati ma non prescritti, per via del risparmio. Chi non può aspetterà a vedere come la sua situazione si evolverà.
Dopo quanto sancito in questi giorni dalla Corte di Cassazione, mi viene spontaneo ricordare ancora una volta che c’è un settore dove con impegno delle famiglie, degli stessi docenti e di altro personale, di parrocchie, di istituti religiosi e di volontari che operano nel mondo della Scuola, specie dell’Infanzia, lo Stato risparmia circa 6.000.000.000 (nove zeri, cioè 6 miliardi), ripeto, con tanto sacrificio di tanti (quanto i tagli alla Sanità previsti per il prossimo triennio) e per sola cecità ideologica si fa di tutto per affossarle, Corte di Cassazione in testa. Perché non affossare invece tutti quegli enti pubblici o a pubblica partecipazione, enti inutili, enormi carrozzoni molto spesso intriganti, ingombranti e mangiasoldi, pieni di imbrogli e corruzioni, tenuti in piedi al solo scopo di clientelismo partitico e mafioso? Sono cose che sappiamo tutti, eppure, chi di dovere tira avanti con la faccia tosta! E la spesa pubblica aumenta! Da quanto si parla della riforma di Camera, Senato, Regioni e Province che hanno un bilancio pesantissimo, una marea di personale che gli altri Stati neanche si sognano, con retribuzioni, compensi, rimborsi, vitalizi, premi produzione da fare invidia a tutto il mondo! Eppure quando arrivano queste riforme? Quanti studi, commissioni e proposte, con relative spese, per Spending Review, ma quasi mai poi realizzate. Per pura curiosità ho sbirciato in internet gli stipendi netti dei parlamentari europei. Ecco le cifre degli stipendi netti: Italia 144.084, Germania 84.108, Spagna 35.051 Austria 106.583, G.Bretagna 81.600, Rep.Ceca 24.180, Olanda 86.125, Francia 62.779, Polonia 7.370. Senza contare tutte le altre agevolazioni, con corrispettivi TFR, Pensioni e Vitalizi. Noi Italiani siamo primi in tutto, nelle paghe, per poi portare a casa solo ‘ordini’ dell’Europa. Non sono informato dei contributi qualificati dei nostri 72 parlamentari. Mi informerò. Trovo irresponsabile anche che in Italia ogni gruppuscolo e gruppone sindacale possa proclamare scioperi o furbescamente ‘assemblee sindacali,’ provocando grossi danni economici pubblici e dando una immagine penosa degli enti dove è coinvolto direttamente lo Stato! Tanto il danno poi lo paga ‘Pantalone’. Non dovrebbe valere per tutti il principio della responsabilità: rispondere cioè dei danni che si provocano? Tutte queste situazioni sulle quali non si pone rimedio non ricadono sulle teste e sulla pelle dei poveri e chi ha meno ne paga maggiormente il prezzo? Se dall’idea del sommare e moltiplicare non passiamo all’idea di dividere per condividere, il divario sociale aumenterà sempre più.
+ Adriano Tessarollo