Commentando…
Libera anche noi!
L’amore di Gesù “liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro”
Abbiamo appena iniziato il ‘Giubileo della misericordia’ nel quale facciamo memoria che Dio è “pietoso e misericordioso, grande nell’amore e che perdona!”. Anche nel s. Natale celebriamo il Figlio di Dio che “da ricco si fece povero” per condividere la nostra condizione umana. Purtroppo ascoltando le notizie o sfogliando i giornali di tutti i giorni, come una ossessione, siamo bombardati continuamente da notizie di denaro procurato in malo modo: assalto al potere politico per ragioni di interesse sia personale che corporativo; commercio di armi che seminano morte; estorsioni e uccisioni sempre per denaro; ruberie, imbrogli e contraffazioni di ogni genere (compreso il cibo) sempre per avidità di denaro; prezzi sempre in aumento (penso ai carburanti che continuiamo a pagare oggi, che il barile di petrolio costa meno di 40 dollari, più o meno allo stesso prezzo di quando costava oltre 100 dollari al barile); menzogne che vengono raccontate con lo scopo di estorcere denaro; aumenti della spesa pubblica per opere di ogni genere, per fare saltar fuori tangenti a chi gestisce qualsiasi tipo di potere (politico, civile, militare, economico, religioso); leggi richieste e promulgate ad arte per giustificare privilegi di paghe o vitalizi pretesi come diritti auto-riconosciuti o estorti da soggetti o classi socialmente più forti; mala gestione del denaro altrui a vantaggio personale o di pochi (vedi banche); poca trasparenza nell’amministrare o gestire denaro che proviene da tassazioni, donazioni, lasciti o offerte, al fine di dirottarli a se stessi o a propri amici; lavoro in nero e mal retribuito per ricavare di più; grosse evasioni organizzate e accettate a danno dei piccoli contribuenti che devono pagare tutto… e quanti altri esempi si potrebbero portare.
Con questo non voglio dire che non ci siano anche tanti esempi di onestà, di trasparenza, di generosità, di gratuità, di vite donate per i poveri, i sofferenti, i bisognosi, gli ammalati. Scoraggia però constatare che quando uno arriva a qualche forma di potere o di autorità, l’avidità di denaro diventi talvolta la principale se non l’unica preoccupazione, mai sazia di aumentare la ricchezza, portando anche a spese e stili di vita sfacciatamente contrapposti alla condizione dei più. Anche il controllo sociale richiede continuamente interventi e spese e quasi sempre arriva ad intervenire …“sempre dopo”. Viene da chiedersi: ci sarà un rimedio all’insaziabile avidità di possedere? Credo bisogni tornare alla paziente fatica della rieducazione personale di noi adulti e dell’educazione delle giovani generazioni, per fondare in noi stessi l’onestà dei nostri comportamenti. Per noi cristiani il solido fondamento sta nell’aver incontrato e conosciuto Dio Padre di tutti, che vuole il bene di tutti, che si prende cura delle sofferenze di tutti, che non fa preferenze di persone. Come potrebbe uno che crede e ama questo Dio, che invoca il suo amore di Padre, sentirsi di guardarLo in faccia e pregarLo, mentre o non degna di alcuna attenzione, o inganna o sfrutta o uccide gli altri Suoi figli, amati da Lui come ciascuno di Noi? “Misericordiosi come il Padre” è il motto del Giubileo della Misericordia”. Altri possono trovare il fondamento nel senso personale di giustizia e di equità. Altri ancora lo possono trovare nel senso di quell’umanità che porta a riconoscere la dignità di ogni persona. Altri infine possono essere mossi da un cuore compassionevole che permette loro di sentire la voce dei poveri più forte di quella del proprio portafoglio pieno. Tutti abbiamo tanta strada da fare per passare dall’egoismo “dell’io, del mio, della mia cerchia ristretta”, all’apertura “al noi, al nostro, alla nostra comunità allargata”. Dobbiamo dare spazio a coltivare personalmente e a educare a sentimenti di giustizia, di solidarietà, di sobrietà, di equità, perché l’avidità e l’ingordigia di pochi, che trattano i beni di tutti, non siano causa di povertà, di miseria e di morte di molti. Ma va anche considerato realisticamente che ci sono molti a cui questi discorsi non interessano per nulla! Queste persone, una volta colte in fallo o nel tentativo di farlo, devono essere sottoposte al risarcimento e all’opportuna azione rieducativa, facendo loro sperimentare che delinquere ha un prezzo più alto che il non farlo.
+ Adriano Tessarollo