COMMENTANDO…
Banche e …Scuole
Banche: se la legge protegge chi delinque…
Da quanto si legge, chi ha avuto responsabilità dirigenziali nelle banche venete che hanno divorato i beni dei clienti, si è premunito nel mettere al sicuro i suoi beni, passandoli ad altri, in maniera da non dover rispondere delle sue malefatte risarcendo gli imbrogliati e derubati. Siccome oggi non sarebbe difficile rintracciare i destinatari di quelle furbesche ‘donazioni’, dovrebbe esserci il modo di richiedere quei beni per risarcire chi di dovere. Forse sarebbe il caso di valutare se non ci sia la responsabilità di essersi prestati per queste ruberie. Il mio vecchio parroco tuonava dal pulpito che quando rubavano le galline era responsabile chi prendeva le galline e anche chi teneva il sacco dove venivano infilate le galline e anche chi per qualche tempo le teneva nascoste nel suo pollaio. Mi pare curioso che oggi invece tutto si risolva dicendo che il o i responsabili sono nullatenenti in quanto i suoi o loro beni sono stati dati da custodire ad altri, che ora li detengono legittimamente! Mi risulta che se qualcuno acquista merce rubata, viene imputato di ricettazione. Io non sono giurista, ma mi auguro che operazioni di questo tipo, fatte a ragion veduta, non trovino protezioni definite ‘legali’, dato che sono state fatte proprio perché si voleva così mettersi legalmente al riparo dal dovere di risarcire le vittime dei propri imbrogli e loschi guadagni. E mi sorge la domanda: ‘Che valore possono avere leggi come queste, che di fatto proteggono i delinquenti e impediscono che sia resa giustizia a chi è stato ingannato e derubato?’. Devo anche dire che quel che più interessa non è che venga comminato il carcere (è una ulteriore spesa a carico dei cittadini), ma interessa che con i loro beni venga risarcito chi è stato ingannato e derubato.
Con un po’ di orgoglio…
Leggo oggi, mercoledì 22 giugno, sul Gazzettino di Rovigo, che attingendo ad un avanzo di bilancio del 2014, l’Amministrazione di Porto Tolle ha in programma una serie di interventi di circa 4milioni e mezzo, di cui 1milione e mezzo di euro per la manutenzione delle scuole deltine. E’ da qualche tempo che volevo rendere pubblico il fatto che la scuola materna parrocchiale di Donzella, che accoglie circa 50/60 bambini, nello scorso mese di novembre ha avuto necessità di un intervento urgente al tetto, lavoro che è costato circa 50.000 euro. Naturalmente la scuola stessa non ha fondi di riserva, né la parrocchia ha disponibilità alcuna. Non si è voluto neppure aumentare la retta alle famiglie. In conclusione l’Amministrazione diocesana, per disposizione del vescovo, ha coperto i costi, attingendo ai propri fondi di cui ancora dispone, e che sono frutto della carità. Chissà se un pensiero l’Amministrazione comunale può farlo anche per questa scuola dell’infanzia che accoglie circa una sessantina di bambini, suoi cittadini come gli altri, per i quali spende molto meno proprio per la collaborazione che la parrocchia offre! Caso mai poi a qualcuno venisse in mente di pensare che la parrocchia tragga lucro dalla gestione della scuola, lo invito a chiedere a chi tiene l’amministrazione sul posto la rendicontazione di entrate e uscite. Sul servizio che la Chiesa offre ai cittadini non si può solo avanzare critiche, ma bisogna anche riconoscere gli oneri che si accolla, e non certo per scopo di lucro!
+ Adriano Tessarollo