Unità nell’azione concreta e nelle scelte di immediata applicazione pratica

vescovo
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Unità nell’azione concreta e nelle scelte di immediata applicazione pratica

Il Referendum ha evidenziato un grande scontento della gente! Cosa giova e cosa oggi si può fare? Al bene della gente non giova la lotta nelle piazze e nei media pubblici o privati in vista dell’immediata conquista del potere da parte di frammentati e infiniti partiti e movimenti incapaci di collaborare per il bene comune. Non questo giova al bene comune, non è così che si risolveranno i veri nodi che a tutti stanno a cuore. Bisogna pensare a mettere in moto una logica di unità nell’azione concreta e nelle scelte di immediata applicazione pratica, l’unità nelle scelte operative e concrete e smetterla con le ideologie lobbistiche, culturali e di potere. Nei partiti o movimenti mi pare invece continui a prevalere la logica di imporre prassi (leggi) che sono solo scelte di interessi di parte e di potere.

Così si continuerà a litigare per logiche di parte ma non a lottare per il bene comune: sono due cose diverse. Non apre alcuna strada la logica di chi vuole escludere anziché includere, logica della reciproca esclusione che continua a prevalere. È vero che non si può fare inclusione con chi propone scelte concrete che di fatto toccano direttamente la visione della vita, dei suoi valori inalienabili, della dignità non solo proclamata, ma realmente tutelata della persona, della libertà non solo proclamata ma reale, dell’uguaglianza ‘vitale’ della persone… . Ma se c’è un patto sociale, sancito nella Costituzione che un popolo si è dato, ci si attenga a quello, finché il popolo non si accorderà di cambiarlo in forma più o meno radicale. Oggi questo non è avvenuto. Si torni allora al lavoro con serietà di intenti. Se i rappresentanti eletti dal popolo, visto che si fa sempre riferimento alle elezioni, hanno la maggioranza in parlamento, visto che siamo una repubblica parlamentare, prendano atto che hanno ricevuto il mandato per bene operare e non per litigare o imporre leggi sempre con maggioranza risicata. Si mettano al lavoro per cambiare ciò che hanno visto che non va, tutti mettano la loro parte per costruire il bene possibile, con l’obbligo democratico di chi ha la maggioranza risicata di cercare che le singole scelte includano e ottengano il più ampio consenso possibile. Le opposizioni non coincidano con l’ostruzionismo, che non serve a nessuno. E pongano le premesse per un migliore esercizio della democrazia e non della demagogia.

+ Adriano Tessarollo

Da Nuova Scintilla n.47 – 18 dicembre 2016